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Foto di Paolo Zitti
Prefazione di Sandro Bianchi
Formato 22x32 cm
Pagine 80
Prezzo € 16,00
Finito di stampare a giugno 2006
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Qualcosaincantiere
Foto di Paolo Zitti
Prefazione di Sandro Bianchi
Formato 22x32 cm
Pagine 80
Prezzo € 16,00
Finito di stampare a giugno 2006
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“Disegni, quadri, stampe, fotografie, cartoline, francobolli, pubblicità, cinema, televisione. In immagini ferme o in movimento, la nave è una tra le cose più riprodotte nella nostra e in epoche precedenti. Le immagini contenute in questo libro, invece, sono piuttosto rare. Non abbiamo spesso la possibilità di vedere l’intera sequenza delle operazioni necessarie per costruire una nave; e di osservare coloro che queste operazioni le sanno fare. Paolo Zitti non ha semplicemente fotografato un cantiere navale, ma da dentro ci ha saputo restituire con i suoi scatti quel «qualcosa» che c’è in cantiere: il lavoro.
Le immagini traggono forza e bellezza dalla rappresentazione diretta della realtà, senza mediazioni. Le foto fissano istanti, sequenze e movimenti naturali del lavoro e fanno anche emergere il fortissimo contrasto tra le dimensioni dell’opera e l’agire degli esseri umani. Questa sproporzione colpisce, ma non trae in inganno. Tecnologia informatica, robotica, sistemi di sollevamento sempre più potenti, contribuiscono alla costruzione della nave, ma in questo processo il fattore umano resta decisivo, e si vede.”
“Questo è dunque un libro sul lavoro, un libro che fa vedere chi lavora; un libro che, attraverso le immagini, racconta e interpreta il lavoro. In una fase in cui il lavoro è scomparso dai grandi media – perché è stato cancellato e rimosso, non perché non esista più – la scelta di fare un libro fotografico come questo è di per sé impegnativa. Tanto più per un sindacato, come la Fiom, che in questi anni si è particolarmente impegnato per combattere l’oscuramento del lavoro industriale e riportare alla luce ciò che è stato messo in un cono d’ombra.”
(tratto dalla prefazione)
“Nel passato la costruzione di una nave era, per gli anconetani, motivo di curiosità e di forte attrazione. Lo scalo più grande stava sotto la strada a tornanti che porta alla cattedrale e la prua arrivava molto vicino al parapetto, così la gente si fermava spesso a guardare il procedere dei lavori. Il varo poi era un grande evento per tutta la città. Lo spettacolo dello scafo che scivola in acqua, i rumori, gli odori, il fumo provocato dall’attrito sui parati dello scalo, la tensione prima del taglio dei cavi e l’eccitazione dopo che la nave era entrata completamente in acqua, sono sensazioni indimenticabili. Forse questo ricordo ha suscitato in me, dopo tanto tempo, il desiderio di fotografare all’interno del Cantiere (per gli anconetani, il «Cantiere» è quello grande, quello della Fincantieri).
(…) niente è stato per me più interessante che riprendere persone che lavorano alla costruzione di una nave. Le grandi dimensioni e gli attrezzi che si usano fanno sembrare gli operai dei lillipuziani che avvolgono il gigante in una fitta rete di cavi, tubi di ferro, impalcature, arrampicandosi come acrobati e infilandosi in ogni buco per tagliare, saldare, verniciare. È un lavoro fisico molto duro, che si accompagna alla straordinaria abilità e sapienza con cui questi uomini si coordinano tra loro, consapevoli di far parte di un progetto che li coinvolge tutti.
Nei due anni in cui ho frequentato il cantiere, non ho fatto altro che osservare i movimenti di questi lavoratori, spesso aspettando a lungo che prendessero spontaneamente posto in uno scenario che avevo scelto come sfondo per la mia fotografia. A volte tornavo a casa senza neanche un’immagine buona, come un pescatore che non ha preso niente, altre volte – con una semplicità quasi magica – i personaggi si disponevano all’interno dell’inquadratura e io dovevo solo scattare. Non sono riuscito a fare tutte le foto che avevo in mente, ma a un certo punto capisci che il lavoro è finito. Non c’è altro da aggiungere.” ( Paolo Zitti )
Il catalogo raccoglie le fotografie della mostra “Qualcosaincantiere”, organizzata da Cgil e Arci in occasione del Centenario della Cgil, inaugurata ad Ancona il 2 luglio 2006